Gisella Selden-Goth e sua figlia Trudy a Firenze

Paolo Orsini • 29 marzo 2025

Ricerca storica e bibliografica, ma anche leggera piacevolezza di lettura per conoscere la vita di queste due incredibili donne. 

La collana Stranieri a Firenze dell’editore Pontecorboli, giunta al dodicesimo titolo, si arricchisce di questa nuova perla di Maria Dini Tozzi, di formazione storica, che ha raccontato la vita di Gisella Selden-Goth in forma romanzata, anche se i testi sono supportati da una ricca bibliografia a fine libro. 

Questi libri, infatti, non hanno la pretesa di essere saggi, anche se nascono da un’attenta e scrupolosa ricerca storica e documentale, ma sono romanzi storici, con le caratteristiche di piacevolezza e leggerezza che ha la narrativa fruibile a tutti. In particolare, sono testi che devono essere raccomandati a un pubblico giovanile perché raccontano la storia in modo facilmente fruibile e attraente, in questo caso per la passione e dedizione che l’autrice ha elargito nella stesura del testo.

Gisella Selden-Goth e sua figlia Trudy sono due donne ebree, di origine ungherese, vissute a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, hanno passato due guerre mondiali, subìto le persecuzioni per le leggi razziali, sono state esuli in America dove hanno sempre vissuto nella nostalgia di Firenze.

Gisella è stata amica di molti musicisti, compositrice e musicista lei stessa, amante a tal punto della cultura musicale che a lungo ha sovvenzionato il Teatro Comunale di Firenze e anche all’isola d’Elba si è impegnata nel restauro della villa di Napoleone. 

Gisella aveva un carattere non facile, era indomabile e ostinata, avrebbe voluto dedicare la sua vita alla musica ma l’amico Ferruccio Busoni l'ha sempre consigliata a non intraprendere la carriera di musicista. Ciò nonostante, Gisella ha tenuto per tutta la vita sul suo inseparabile pianoforte Steinway la foto del compositore italiano.

Anche la personalità della figlia Trudy è forte e determinata. Trudy non ha vissuto sempre all’ombra della madre e ha fatto di tutto per inserirsi nel mondo della danza, la sua grande passione. Ostinata come la madre, dapprima s’iscrive alla scuola di danza del Maggio Musicale di Firenze diretta da Angiola Sartorio, poi approda negli Stati Uniti perché ritiene che vi siano più opportunità e prospettive. Purtroppo, la figlia non sopravvive alla madre (muore a 61 anni) ed è sepolta nel cimitero di Pomonte.

La scrittura delicata e competente di Maria Dina Tozzi, la capacità di descrivere i luoghi, di toccare con attenzione i temi della musica, storia e cultura dell’epoca, di accompagnare i movimenti tra l’Europa e gli Stati Uniti delle due donne e degli innumerevoli artisti e intellettuali con cui sono entrate in contatto, sono elementi di pregio dell'opera e prendono il lettore per mano accompagnandolo pagina per pagina fino alla fine del libro.

Di solito nei saggi ci sono le note a piè di pagina per citare la fonte, qui sono raggruppate in fondo per non appesantire la lettura. L'autrice, laureata in storia, si è cimentata nella descrizione dei fatti con dovizia di particolari, assunti da fonti storiche importanti e da attenta ricerca archivistica, ma dobbiamo riconoscere quanto sforzo ci sia dietro a una ricerca durata più di un anno, condensata in poche pagine, così come da scelta editoriale di questa agile collana dell’Editore Pontecorboli. 

Ore e ore passate alla Biblioteca Nazionale di Firenze a consultare il Fondo Selden-Goth;  all’Archivio di Stato di Firenze; all’Archivio storico del Maggio Musicale Fiorentino, dove molti documenti sono stati trascritti a mano perché non si può fotografare, in particolare la corrispondenza che Gisella ha avuto per circa venti anni con i sovrintendenti del Teatro. 

E ancora minuziose richerche all’Archivio della Casa Editrice L.S. Olschki, (Gisella era molto amica della famiglia Olschki) e all’Archivio del Gabinetto G.B. Vieusseux. Questa passione di ricerca Maria Diana Tozzi è riuscita a trasmetterla nelle pagine del libro, aggiungendo l'emozione come ingrediente  in più nella ricetta della perfetta realizzazione di questo libro.

Questa è una storia di persone famose e luoghi particolari, ma è anche un racconto di cose antiche la cui memoria altrimenti sarebbe andata perduta. Gisella è una formidabile collezionista di manoscritti, di fotografie con dediche, relative ad artisti e musicisti di tutta Europa che adesso sono raccolte nell’apposito fondo della Biblioteca Nazionale di Firenze.

Infine, si deve far notare che, Gisella Selden-Goth, musicista, compositrice, collezionista e giornalista e sua figlia Trudy, fotografa, danzatrice e coreaografa, nonostate per tutta la vita, volenti o nolenti, abbiano viaggiato molto, abbiano abitato in varie case di varie parti del mondo, il loro cuore è rimasto per sempre a Firenze. 

Le foto sono relative alla presentazione del libro Gisella Selden-Goth e sua figlia Trudy a Firenze di Maria Dina Tozzi pubblicato da Pontecorboli Editore avvenuta l’11 marzo 2025 nel Salone di lettura della Biblioteca Marucelliana di Firenze. L’introduzione è stata a cura della direttrice Silvia Castelli, con interventi della scrittrice Nicoletta Manetti e di Caterina Pagnini dell’Università degli Studi di Firenze. 

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