La storia di BEATRICE CENCI raccontata da NICOLETTA MANETTI

Paolo Orsini • 29 agosto 2025

Un appassionante viaggio nella storia e nella tragedia come soltanto Nicoletta Manetti riesce a fare con la sua abituale maestria

Il romanzo di Nicoletta Manetti “Io, Beatrice Cenci, una ragazza romana” edito da Pontecorboli, tocca tematiche profonde e universali, come la giustizia, la violenza domestica, la ribellione contro l’oppressione e il ruolo delle donne in una società patriarcale. Con le drammatiche vicende di Beatrice l’autrice spinge il lettore a riflettere sul prezzo della libertà e sul significato di resistere contro l’ingiustizia e la violenza, in particolare, quando perpetrate a danno delle donne in una società patriarcale e maschilista, tema che risuona ancora oggi con grande intensità.

Figlia di un nobile romano noto per la sua crudeltà, Beatrice Cenci è al centro di questo romanzo storico. La giovane vive una vita segnata da violenze e soprusi, fino a quando decide di ribellarsi contro il padre tirannico e organizzare un piano per liberarsi di lui, che purtroppo fallirà. Il processo che ne seguirà mostrerà ulteriori soprusi a danno della giovane e il dramma giudiziario culminerà in una condanna e l’esecuzione della pena capitale.

Nicoletta Manetti, come è sua cifra stilistica, si conferma anche in questo come nei precedenti romanzi storici, maestra di una narrazione affascinante e coinvolgente, capace di esplorare nel profondo le psicologie dei personaggi e tutti i loro drammi interiori.

Inoltre, l’autrice riesce a rendere palpabili le atmosfere cupe e oppressive di Roma del XVI secolo, grazie all’accuratezza con cui ricostruisce i luoghi, come palcoscenici su cui si gioca il destino di Beatrice e degli altri personaggi a lei collegati, tra la corruzione delle gerarchie ecclesiastiche e il silenzio complice della società. Infatti, Beatrice Cenci non è dipinta solo come una vittima, ma anche come una giovane donna piena di forza interiore, capace di affrontare l’ingiustizia con una determinazione sorprendente

Manetti adotta uno stile fluido e poetico, alternando descrizioni evocative a dialoghi incisivi, che catturano il lettore fin dalle prime pagine. La sua prosa è ricca, ma mai pesante, e riesce a trasmettere emozioni profonde senza cadere nella retorica. Il ritmo del romanzo è ben calibrato, con momenti di tensione che si alternano a riflessioni più intime, creando un equilibrio perfetto tra dramma e introspezione.

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