LA PERSISTENZA DEL DRAGO l’ultimo romanzo di Mario Pini
L’ultimo appassionante capitolo
di una trilogia pensata da tempo

I fatti che determinano questa avvincente trama del romanzo di Mario Pini avvengono in ambienti molto distanti da loro: Firenze e l’Indonesia ma c’è un fil rouge che unisce questi due luoghi ed è proprio il drago, inteso sia come rettile che come metafora.

Il drago reale è il varano dell’Isola di Komodo, una bestiaccia quasi preistorica che ha un morso letale perché la ferita che procura non si rimargina; il drago metaforico è la sofferenza profonda dell’anima che anch’essa procura ferite difficilmente rimarginabili.

L’autore ha pertanto voluto deliberatamente creare un parallelismo tra draghi reali e draghi emozionali, intimi, metaforici. Anche “persistenza” è una parola a cui Mario Pini è particolarmente affezionato in quanto è perfetta per evocare le ferite dell’animo che non cicatrizzano, che persistono nel tempo.

I personaggi di questo libro vivono le loro storie con tutta una serie di dubbi esistenziali che giustificano la definizione di romanzo filosofico, a cui è particolarmente affezionata la editor del romanzo Alessandra Cafiero, che ha seguito l’autore fin dal primo romanzo di questa trilogia.

Il percorso su tre romanzi (questo è l’ultimo, ma si può leggere, comprendere e apprezzare anche senza aver letto gli altri due precedenti) è stato progettato fin dall’inizio, un modo per entrare in sintonia con il lettore, una lunga e impegnativa preparazione per poter arrivare a concludere il percorso con una serie di considerazioni a cui Mario Pini tiene particolarmente.

Queste considerazioni sono affidate soprattutto ai due personaggi principali: il poliziotto Tullio che indaga in Indonesia, nella zona di Giacarta, su un assassinio particolarmente efferato di cui è sospettato un criminale con cui ha già avuto a che fare in Italia; l’amico Massimo, professore a Firenze, che ama fare dissertazioni filosofiche e proporre valori universali di convivenza, di bene, di giustizia.

La struttura del libro è schematica con capitoli dedicati a Tullio e a Massino (ogni capitolo inizia con il nome del personaggio rappresentato), che non sono mai insieme se non in un caso, quando entrambi si trovano a Firenze.

Le scene che riguardano Tullio sono più leggere, divertenti, quelle di Massimo sono più impegnative, filosofiche, come dice Alessandra Cafiero, anche se la lettura scorre piacevolmente e stimola il lettore a riflettere su alcuni temi di una certa importanza, come invita la dedica a inizio libro: A chi legge, in particolare a chi ripensa a ciò che ha letto. Anche se non era tutto scritto.”

Un terzo personaggio importante è Greta, una giovane che ha fatto l’esame di maturità nel romanzo precedente. L’autore anticipa l’intenzione di farne personaggio protagonista nel prossimo romanzo. Come Massimo rappresenta il portatore sano di buoni pensieri e di propositi positivi, Greta incarna tutte le difficoltà della vita quotidiana e in particolare dell’età giovanile, è un modo per presentare un tipo di difficoltà esistenziale che può valere per anche le età adulta.

Da notare che nella particolare struttura del romanzo ci sono due sezioni originali: il capitolo zero e capitolo infinito. Il primo è una sorta di nota dell’autore, di alcune avvertenze per la perfetta comprensione della struttura del romanzo; il secondo è una raccolta di citazioni dei personaggi della storia e rileggendole si ricorda il senso di tutto il romanzo.

Infine, occorre citare l’autore della bellissima copertina del libro, Luca Piccini, l’artista che ha curato tutte le copertine di Mario Pini. Lo schizzo dell’idea è stato buttato giù su un tovagliolino durante una cena in osteria. Poi è diventato l’acquerello definitivo che rappresenta l’occhio del drago che guarda da un’apertura che non si sa se è l’ingresso di un hub, di un aereo, di una grotta in cui la silhouette nera con la borsa (è Massimo) sembra essere risucchiata all’interno.

Le foto sono relative alla presentazione del romanzo La persistenza del drago di Mario Pini pubblicato da I libri di Mompracem avvenuta l’8 aprile 2025 al Caffè letterario Le Murate di Firenze organizzato dall’Agenzia letteraria PuzzleBook di Alessandra Cafiero che ha dialogato con l’autore. Presente in sala con l’opera originale il pittore Luca Piccini, autore della copertina.